Bangladesh, Agosto 18, 2002
Festa della Madonna Assunta
nella Missione di Chuknogor
Oggi è domenica, ma qui in Bangladesh è giorno lavorativo. Abbiamo celebrato la festa dell’Assunta,
che nei paesi cristiani ricorre il 15 agosto. La celebrazione è cominciata alle
sei e mezzo questa mattina, perché la gente deve poi andare a lavorare. Pioveva
naturalmente, perché siamo ancora nel pieno della stagione delle piogge e i
devoti sono venuti un po’ alla spicciolata (qui, con una espressione molto
espressiva si dice “Bangla time”, per dire che l’orario è un po’ elastico e si
distingue dall’altra espressione parallela “English time”, quando si vuol dire
che l’orario è quello e chi c’è, c’è e chi non c’è, non c’è!)
La mia piccola
assemblea domenicale è costituita da una diecina di battezzati e da una
cinquantina di catecumeni. Cerchiamo di dare molta importanza alla preparazione
liturgica, perché mi porto dentro la consapevolezza che qui poniamo le basi di
una tradizione, che sarà punto di riferimento per i Cristiani di domani.
Naturalmente la liturgia è solo un aspetto di questa tradizione, il cui compito
principale è di portare novità di vita in quelli che diventano discepoli di
Gesù. Non abbiamo ancora un locale adeguato per le nostre celebrazioni. Ci
serviamo di un’aula scolastica, dove, tra l’altro, alloggiano stabilmente tre
studenti dei villaggi d’intorno, che noi ospitiamo per dare loro l’opportunità
di frequentare le scuole superiori al college di Chuknogor. Non abbiamo
neppure tanta fretta per avere un posto più confacente, perché quello che conta
adesso è porre le basi di una vita cristiana solida.. Questa attività di
trasmettere il messaggio di Gesù attualmente occupa gran parte del mio tempo.
Oltre al gruppo dei battezzati, con i quali ogni sabato leggiamo e
commentiamo il Vangelo di Matteo, ho il gruppo dei catecumeni che ho distribuito
in quattro categorie: ragazzi e ragazze (dalla quinta elementare alla decima
– una ventina in tutto-), ai quali presento una sintesi della storia della
salvezza, seguendo naturalmente un itinerario biblico (vengono ogni giovedì
pomeriggio); Giovani (lavoratori e studenti, una quindicina in tutto), con i quali
seguo un itinerario biblico più sistematico: abbiamo già terminato la Genesi
ed
il libro dell’Esodo (essi vengono ogni venerdì mattino); ci sono infine i
genitori, papà e mamme, i quali vengono in giorni diversi: i papà,la sera del
mercoledì e le mamme il mattino del venerdì. Con questi ultimi il discorso è un
po’ più difficile perché la maggior parte di loro non sa leggere e scrivere.
Ti ho dato così un
ragguaglio un po’ dettagliato di quella che è la mia attività di primo
annuncio, sperando che la cosa possa interessarti. Naturalmente viene portato
avanti contemporaneamente il discorso di promozione umana per tutto il gruppo
dei fuori casta che sono in zona: assistenza sanitaria, scolarizzazione,
coscientizzazione
e interventi di vario tipo per situazioni particolari. Devo dirti che sono
rimasto di nuovo solo perché P. Sergio è andato per due mesi in Italia per il
suo turno di vacanze. Per quel che riguarda l’aspetto sanitario, fino a poco
tempo fa c’era uno dei nostri medici saveriani, il Dott. Gildo, che veniva una
volta la mese dal Fatima Hospital di Jessore e si fermava tre o quattro giorni
con noi visitando decine e decine di ammalati. Adesso che P. Sergio è in
Italia, il Dott. Gildo si ferma tre o quattro giorni per settimana offrendo così
un servizio impareggiabile ai pazienti della zona. Non avendo una struttura
adeguata, l’afflusso degli ammalati crea un po’ di confusione, perché tutti
vogliono farsi visitare dal medico bideshi (=straniero). Fin dalle prime
ore del mattino si accalcano al cancello della missione nella speranza di avere
il ticket (il biglietto) di accesso al medico e non è semplice tenere un
po’ di ordine e disciplina. Ma pazienza! Tutto si fa per il Regno di Dio.
Oggi pomeriggio,
con uno dei nostri maestri, ho fatto un giro di perlustrazione in una delle
zone più colpite dall’ultima alluvione. Si tratta di due villaggi: BORUNA GHOP e
DOSH KAUNIA, che si trovano ad una diecina di km. dalla missione di Chuknogor.
La situazione non è cambiata un gran a distanza di un mese dall’invasione delle acque, che non hanno modo di
defluire perchè la zona è come un immenso catino al di sotto del livello del
letto dei fiumi. Molte delle capanne sono crollate e la gente si è sistemata in
baracche improvvisate sui due lati della strada rotabile, che fortunatamente è
asfaltata. Altre abitazioni sono ancora sotto acqua e le strade di accesso sono
un miscuglio di fango dove si affonda fino al ginocchio.La situazione igienica
è veramente precaria e quindi le epidemie sono in agguato e possono esplodere
da un momento all’altro con effetti disastrosi, data la mancanza assoluta di
assistenza sanitaria. In questa sacca alluvionata c’è una larga concentrazione
di fuori-casta, con i quali da anni noi siamo in contatto, soprattutto
attraverso le nostre scuolette. Quasi ogni anno immancabilmente questa zona va
sotto acqua. Come dicevo, questo catino alluvionale è immenso e tiene sommersi
una settantina di villaggi. Alcune organizzazioni umanitarie si sono mosse, ma,
come al solito, i più poveri e bisognosi sono rimasti al margine e si dibattono
per la sopravvivenza.
Di fronte a tale
situazione, ci si sente praticamente impotenti. Qui infatti occorre un piano
organico di risanamento del territorio su vasta scala con rialzamento del
terreno e riscavamento dei canali, che permettano lo scorrimento delle acque
verso i fiumi, che, a loro volta, hanno bisogno di essere dragati. Tutto questo
naturalmente non è alla portata del governo bengalese, che si trova a fronteggiare
tante situazioni analoghe in altre parti del paese.
Ho concluso così la
Festa della Madonna Assunta in Cielo con questa visione di miseria negli occhi
e nella mente, ma conservando la speranza che qualcosa possa cambiare un giorno
anche in questa parte del mondo. Rinnovandoti la mia stima e apprezzamento per
quello che fai per Duronia, ti saluto cordialmente, chiedendoti un ricordo
nella preghiera.
P. Antonio Germano
P.S. – Ecco il mio indirizzo per chi voglia mettersi in corrispondenza con me:
Padre Antonio Germano
P. O. Box 59
BOYRA – KHULNA 9100
BANGLADESH
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